venerdì 18 dicembre 2009

Etica del viandante




Sferraglia lontano il treno:
eco notturno.

Insonne,
penso al viaggio,
verso un luogo che non c'è.

[Jonathan S. Benatti -  scritta il giorno 26 Ottobre 2009]

11 commenti:

Anonimo ha detto...

E se il luogo ci fosse?

Jonathan Simone Benatti ha detto...

Anonimo io credo il posto esista.Ma ci sono momenti nella vita in cui la prima cosa da fare è partire. E poi la meta la si troverò nel viaggio. Un antica storia ebraica dice che Padre Abraamo partì senza sapere dove andava.
By the way: sarei curioso di sapere la tua identità :-)

Anonimo ha detto...

..per fare un viaggio bisogna sapere dove andare altrimenti si corre il rischio di confondersi.. Anche se a volte è vero il contrario.. Per ritovarsi bisogna perdersi.Ogni cosa credo abbia un senso, anche la sofferenza per un amore avvolto dall'iquietudine,può farci sentire vivi e ricettivi. Tanto è più forte un amore tanto sarà più intenso il dolore dal quale sarà accompagnato..

Jonathan ha detto...

L'amore ha una meta, ma spesso per trovare "quell'amore" è necessario percorrere la terra "senza meta" aspettando di essere scelti e trovati.

L'amore è per sua natura inquieto, credo. Nel senso che è creativo, operante, ma al contempo indomito,coinvolto e, soprattutto, rende una persona fragile; completamente nuda.In amore non siamo più a nostra disposizione.

Concordo con quello che dici: "tanto più amore tanto più dolore". Salinas addirittura arriva a dire che il dolore è l'ultima forma di amore, testimonianza del fatto che si è raggiunto un livello di coinvolgimento in cui non vi sono più difese. E' stimolante interagire con te "anonimo/a".

Anonimo ha detto...

Mi piacerebbe che tu ascoltassi quel brano di Einaudi,( le onde) perchè da una breve ma intensa percezione dell'Amore che ondeggia proprio come un'onda.. un po' malinconica che a tratti sale, spinta come da un impeto..l'amore che ti inonda fino ad abissarti..ma poi senza ucciderti ti fa riemergere ancora più forte e speranzoso.. Non potrei vivere senza amare con tutta me stessa, anche a costo di rischiare e soffrire.. Ho conosciuto persone così spaventate dal provare un tale sentimento da desiderare di fuggire dalle proprie emozioni.. Ritieniti fortunato se hai conosciuto l'Amore, comunque vada a finire,ne vale sempre la pena..

Solimaviola

Jonathan ha detto...

Ti ringrazio per il brano di Einaudi (che amo tantissimo: sia il brano sia la sua musica in generale). Ti ringrazio anche per le parole che hai condiviso e detto le quali, oltre a sottoscrivere con tutto me stesso, mi ricordano di una affermazione di un antico poema ebraico d'amore, lo Shir Hasshirim. Ad un tratto, verso la conclusione del testo afferma che "Se uno desse tutti i beni di casa sua in cambio dell'amore,
sarebbe del tutto disprezzato." Ti ringrazio di cuore e spero di trovare altri tuoi commenti densi e costruttivi tra i post.

Jonathan

Anonimo ha detto...

No ringrazio te Jonathan per avermi ispirato. Ho letto per caso le tue testimonianze e poesie.. E le ho trovate dense ( come dici tu).Non rifugiarti troppo nei libri però! Vivi!
Un bacio dalla gelida Torino

Anonimo ha detto...

ps.
Quanto condiziona l'aspetto fisico in un dialogo a due?
Ci si può innamorare di una persona senza averla mai vista esteriormente?

Jonathan Simone Benatti ha detto...

In questo ammetto di essere un po' condizionato da uno dei miei "maestri": S. Kierkegaard. Ho la presunzione e la follia di ritenermi l'ultimo degli esistenzialisti e dei romantici (ma quando si è giovani e sognatori credo faccia parte del gioco). Kierkegaard: Uomo di libri e lettura, fiumana di parole, ognuna però vissuta. E io: ciò che scrivo, così come ciò che leggo, deve pulsare di vita. Credo nella lettura lo si avverta da come le parole giungono a noi. Penetrandoci.

Io sono un torinese esiliato sulla riviera romagnola, e come Gozzano ogni tanto sento il vento tra le sartie e penso alla mia città natale.

p.s. credo sia possibile innamorarsi prima dell'anima di una persona. Era Schiller, e questa frase me l'ha passata una persona a me cara, a dire "I miei occhi si sono posati prima sul tuo cuore" (forse mielosa, ma... perchè la poeticità deve essere sempre necessariamente ricercata? A volte basta l'immediatezza e la "densità" della cosa detta). Ma, io sono un eterno principiante nelle cose d'amore.. dunque posso solo sussurrare frasi e farmi domande

Anonimo ha detto...

credo che l'eco sia notturna manlio

rosalba falzone ha detto...

Tistezza della via che non finisce
Ma dolcezza d'acque lontane.

Tristezza della via che non finisce
per colline bianche

Tristezza della via che ancora rimane
per anelli di sole