venerdì 28 maggio 2010

Metamorphosen - una meditazione


 La persistenza della memoria -S. Dalì

Ama la mutazione. [..] Chi si rinserra nel suo stato è già pietrificato


(Sonetti a Orfeo, XII – Rainer M. Rilke)



I

Tracolare di forma in forma
nel contenitore del divenire:
l'anima liquida
nel tempo
prende forma.

II

La trasformazione
è la sostanza stessa della vita.
Ricorda chi sei stato
e dimentica chi sei stato:
la matassa dei tuoi giorni,
un filo ininterrotto.

III

Metamorfosi significa
perdere e ricevere.

Tu non sei più:
mani venose e rese callose
dagli anni di lavoro.

Lei oggi è:
mani delicate e rese leggere
dagli anni di esercizio.

Fino a quando?

IV

Mi turba il pensiero che nell'incessante flusso
tu possa divenire uno stadio
e non il punto focale delle mie evoluzioni.

V

La memoria è dolore.
Ma soltanto il pungolo nella carne
ci ricorda che c'è stato un tempo
chiamato presente.

VI

Rileggo la mia vita
con l'occhio del viandante.
Fino a dove sono arrivato?
Quanti passi mi attendono ancora?
Ho visto chi sono stato
e avverto lo sforzo della farfalla:
una continua tensione per uscire dalla crisalide.

VII

Macerie e frammenti sparsi,
testimonianza di un cammino.
Per essere
bisogna distruggere.
Per essere
bisogna costruire.


VIII

Nello stesso fiume non si può scendere due volte.
L’acqua scorre, certo,
Ma colui che scende è per primo
diverso.

IX

Musica ed esercizio,
perchè anche il suono
è in cerca del suo vero sé.

X

Oggi intoni una melodia
che domani avrà nuovo tessuto.
Non ti spaventare.
Solo, continua a cantare.

[Jonathan S. Benatti - 28 Maggio 2010]